21 aprile 2013

Il sentiero dei nidi di ragno – Italo Calvino


Pin è un piccolo orfano che vive nei vicoli poveri di Sanremo con la sorella prostituta, Rina, detta la Nera di Carrugio lungo.
Escluso dai giochi dei coetanei, Pin trascorre molto tempo sulla strada e all’osteria, in mezzo agli adulti.
Gli antifascisti dell’osteria lo minacciano, perché la sorella lavora con i tedeschi.

Per guadagnarsi la loro fiducia, Pin ruba la pistola di un ufficiale di marina tedesco, uno degli amanti della Rina (più che fare una bravata è consapevole della gravità del gesto).
Orgoglioso, è tornato all’osteria, ma dai discorsi degli adulti intuisce che essi non attribuiscono grande importanza al suo gesto eroico: l’arma è di un modello vecchio e pesante e facilmente s’inceppa.
Allora Pin prende la sua grande decisione, nascondere l’arma nel sentiero dove fanno il nido i ragni, un luogo magico che lui solo conosce.
In seguito Pin viene arrestato e imprigionato per il furto della pistola.
In carcere incontra Lupo Rosso, un giovane partigiano già famoso per le sue imprese.
Assieme a lui Pin evade, ma durante la fuga viene abbandonato.
Dopo una notte di paura e di incubi si imbatte in cugino, un partigiano solitario e che ha le fattezze di un gigante buono.
E’ lui a introdurre il ragazzo presso la banda partigiana di cui fa parte, guidata dal Dritto: un gruppo di balordi, che combattono fascisti e tedeschi quasi per caso.
Pin diventa il beniamino dei partigiani, grazie al suo comportamento sfrontato e alla bravura nel cantare canzoni malinconiche.
Affronta con la banda una pericolosa azione di guerra.
Poi però, si ritrova di nuovo solo e senza la sua pistola: gliel’ha rubata un altro ragazzo, Pelle, passato nella brigata dei fascisti.
Successivamente Pin ritrova la propria pistola e incontra di nuovo Cugino, con cui risalda l’amicizia: ora finalmente non è più solo, ha trovato l’amico che cercava, il Grande amico.

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