Nativo di Calamari, presso Ravenna, da giovane si dedicò agli studi, all’interno di una famiglia agiata.
La sua vita ebbe una svolta quando decise di donare i suoi abiti ai poveri e ricoprirsi di un saio.
Fece un pellegrinaggio a Roma e, da lì, in Terra Santa.
Una volta tornato a Ravenna, si ritirò a vita eremitica.
Collaborò con l’arcivescovo alla riforma ecclesiastica, favorì le nuove teorie sul campo musicale liturgico, ebbe fra i suoi monaci Guido d’Arezzo, inventore del pentagramma.