29 aprile 2013

La Liberazione al Nord - Piemonte


In Piemonte, dove le formazioni partigiane erano più numerose che in altre regioni, la lotta fu molto aspra.
Cuneo fu liberata, dopo una 939 battaglia durata dal 24 al 29 aprile, dalle brigate garibaldine, gielliste (appartenenti al gruppo "giustizia e libertà") e autonome, scese dalle valli.

A Torino l'insurrezione fu preceduta il 18 da uno sciopero generale che bloccò tutte le attività cittadine; poi il 25 entrarono in azione le squadre cittadine e alcune formazioni scese dalle montagne; gli operai occuparono le fabbriche che difesero contro gli attacchi dei tedeschi.
Frattanto, mentre i fascisti, asserragliati nel centro della città, tentavano l'ultima difesa, il capo della missione alleata, colonnello Stevens, cercò di fermare l'insurrezione per fare in modo che la città fosse liberata soltanto dagli alleati.
Ma altre brigate partigiane penetrarono in città, nonostante i messaggi in contrario inviati dal colonnello inglese, e diedero il colpo di grazia alla resistenza dei fascisti e dei tedeschi liberando definitivamente Torino il 28 aprile.
Due divisioni tedesche, che si ritiravano dal Cuneense, chiesero allora di attraversare la città; ma il comando partigiano rifiutò.
A loro volta i tedeschi rifiutarono di arrendersi e, senza entrare a Torino, si diressero verso il Canavese.
Qui, dopo avere compiuto ancora stragi e devastazioni, si arresero poco dopo agli alleati che frattanto erano entrati a Torino il 1 maggio.
Anche le altre città del Piemonte furono liberate dai partigiani prima dell'arrivo degli alleati.
Le formazioni garibaldine della Valsesia liberarono Biella, Vercelli e Novara, quindi, insieme ad altre formazioni scese dalla Val d'Ossola, si diressero verso Milano.

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