Nel casino di Via Filelfo, dominava una megera di nome Virginia, la quale disponeva di ragazze molto raffinate, come l’Amalia, la Jutta e la Lucina, detta anche “la serpenta” per la sua magrezza.
Qui girava anche la droga: bastava chiederla ad un distinto ed atletico signore in “fumo di Londra” che la teneva nel taschino del pastrano.
TA
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