Abitava a Sinope, nel Ponto Eusino.
Apprezzato e benvoluto da tutti per la sua generosità ed ospitalità, anche con coloro i quali dovevano eseguire la sua condanna a morte; egli andò a scavarsi la fossa da solo, dichiarò la propria identità ai carnefici e li pregò di non porre indugio all’esecuzione della sentenza.
Nessun commento:
Posta un commento