25 febbraio 2013

Carnevale in Lucania


Venne il carnevale.
 
Non ci sono, a Gagliano, per questo, né feste, né giochi; sì che m'ero dimenticato della sua esistenza.
Me ne ricordai un giorno, quando, mentre passeggiavo nella via principale, oltre la piazza, vidi sbucare dal fondo e correre velocissimi in salita, tre fantasmi vestiti di bianco.
Venivano a grandi salti, e urlavano come animali inferociti, esaltandosi delle loro stesse grida.
Erano le maschere contadine.
Erano tutte bianche: in capo avevano dei berretti di maglia o delle calze bianche che pendevano da un lato e dei pennacchi bianchi; il viso era infarinato; erano vestiti di camicie bianche e anche le scarpe erano coperte di bianco.
Portavano delle pelli di pecora arrotolate come bastoni, e le brandivano minacciosi, e battevano con esse sulla schiena e sul capo tutti quelli che non si scansavano in tempo.
I tre fantasmi bianchi picchiavano senza misericordia chi veniva a tiro, e tenevano tutta la strada in salti obliqui.
Velocissimi, come erano comparsi, scomparvero in alto dietro la chiesa.

Carlo Levi

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